Allergie e intolleranze alimentari

- Categoria: Nutrizione

Allergie e intolleranze alimentari

Probabilmente soffriamo di allergie o di intolleranze alimentari. Scopriamo insieme la differenza tra i due termini e come affrontare al meglio il problema.

Intolleranza alimentare e allergia spesso vengono utilizzati come termini per indicare lo stesso fenomeno nei confronti di un alimento. Tuttavia non è affatto così. Difatti:

  • Quando parliamo di intolleranze alimentari ci riferiamo alla suscettibilità individuale e variabile nei confronti di un determinato alimento o di un determinato gruppo di alimenti. L’intolleranza alimentare è una reazione avversa al cibo di tipo non tossico, che non comporta un rischio serio per il nostro organismo. 
  • Quando parliamo di allergie, parliamo dell’intervento del sistema immunitario, in particolare dalle immunoglobuline della classe IgE. Queste reazioni nei confronti degli alimenti sono molto pericolose in quanto, se non trattate tempestivamente, possono rappresentare un rischio per la vita del soggetto (shock anafilattico). Per quanto riguarda le allergie gli alimenti coinvolti sono principalmente crostacei e frutti di mare, uova e prodotti a base di uova, frutta fresca come ad esempio fragole, kiwi e pesche, verdure quali i pomodori, frutta secca quali arachidi, noci e nocciole.

Una volta chiarita la differenza è chiaro che le allergie alimentari rappresentano una patologia che va trattata dal punto di vista medico e la cui unica prevenzione è rappresentata dall’evitare di mangiare quel determinato alimento e dall’utilizzo di farmaci che solo un medico può prescrivere e dosare. Per quanto riguarda le intolleranze alimentari invece, ve ne sono due principali categorie, che andremo ora a conoscere meglio.

Intolleranze alimentari propriamente dette

Sono condizioni mediche causate dalla mancanza nel nostro organismo di particolari classi di enzimi.

La mancanza di questi enzimi rende il nostro corpo incapace di digerire o tollerare quel determinato alimento. Tra queste intolleranze alimentari rientrano:

  • La celiachia, o intolleranza al glutine. È una delle intolleranze in cui, in base al grado di suscettibilità individuale, il soggetto può assumere quantità variabile di alimenti contenenti glutine prima che si manifestino i sintomi. È legata ad alterazioni genetiche che determinano una reazione mediata dal sistema immunitario contro la proteina gliadina contenuta nel glutine. Questa intolleranza va trattata dal punto di vista dietetico eliminando tutti gli alimenti contenenti glutine. Non esistono altre terapie.
  • L’intolleranza al lattosio. causata dall'assenza degli enzimi che servono a digerire il lattosio, si presenta per lo più con sintomi gastrointestinali. Per trattare questa intolleranza si possono sia escludere tutti gli alimenti contenenti lattosio, sia assumere dei farmaci (dietro prescrizione medica) che contengono gli enzimi necessari per digerire il lattosio.

Intolleranze alimentari da accumulo 

Sono condizioni non mediche, che si manifestano soltanto quando si verifica nell'organismo un accumulo dell'alimento. Queste intolleranze possono manifestarsi con sintomi variabili tra cui:

  • Sintomi gastrointestinali quali gonfiore addominale, diarrea, flatulenza, meteorismo, nausea, dolori e crampi addominali, sensazione di pienezza.
  • Sintomi cutanei come formazione di bolle, prurito diffuso in tutto il corpo, orticaria, macchie rosse localizzate o diffuse.
L’elenco degli alimenti coinvolti, rispetto alle allergie o alle intolleranze propriamente detto, è molto più vasto poiché tali disturbi sono estremamente soggettivi. Tuttavia tra le intolleranze alimentari più comuni abbiamo:
  • Gluten sensitivity, un particolare tipo di intolleranza in cui i soggetti mostrano sintomi da accumulo nei confronti del glutine. Differisce dalla celiachia poiché non ha basi genetiche.
  • Lievito madre e lievito di birra.
  • Latte e latticini
  • Frumento
  • Alcuni tipi di verdura quali i pomodori e alcuni tipi di frutta quali kiwi e banane.
  • Alcuni tipi di cereali quali avena, orzo, farro mais e grano saraceno.
  • Legumi e soia.
Per individuarle esistono dei test che servono a verificare se un soggetto è intollerante a determinati alimenti, tuttavia questi test non sono riconosciuti a livello scientifico e pertanto non hanno valore diagnostico ma possono indirizzare il medico verso una corretta diagnosi ed alimentazione. La terapia in questo caso è una dieta di esclusione che può essere intrapresa in base al risultato del test oppure in base a ciò che riferisce il soggetto riguardo la sua alimentazione. 
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